Agenzia Entrate, animi accesi in Sicilia: il rispetto della RSU e la pariteticità del tavolo sindacale come pregiudiziale a una corretta contrattazione
Come sapete in questi giorni si stanno svolgendo nelle varie DP le trattative sui rientri e il lavoro agile.
Come USB non abbiamo sottoscritto il protocollo nazionale perchè lo riteniamo peggiorativo rispetto al contratto collettivo nazionale (non solo nella parte retributiva ma soprattutto nella parte normativa sui permessi ) ma abbiamo deciso di partecipare alle trattative territoriali con spirito costruttivo e nel tentativo di apportare miglioramenti a livello territoriale a tutela delle colleghe e dei colleghi oltre che ricostruttivo, vista la mole di istituti che il protocollo nazionale non prevede e la normativa in continuo divenire (es: quarantene scolastiche).
Per far questo abbiamo fatto richieste di informative preventive (monte ore attività lavorabili da remoto, numero fragili e ultraottantenni, genitori figli under 14, rilevazione sui rientri e volontarietà smart working) e trasmesso proposte documentali concrete ai tavoli sindacali.
Dalla cura dei figli, alla tutela per chi prende mezzi pubblici, flessibilità, monitoraggi, pause, carichi di lavoro, termini programmazione rientri, fabbisogno strumentazioni etc etc. Rimandiamo agli allegati con le proposte per aver il quadro della cornice dei diritti dentro cui si muove USB.
Al di là delle parole e delle proposte riteniamo, però, ci debba essere una premessa di fondo, ovvero il rispetto delle prerogative sindacali non solo delle Organizzazioni Sindacali ma anche della RSU, che ai tavoli sindacali parla a nome delle lavoratrici e dei lavoratori ma che, non dimentichiamolo, è soggetta a possibile metus reverenziale col suo datore di lavoro.
Non sono in alcun modo accettabili modalità irrispettose che comprimono la libertà espressiva della RSU e per questa ragione abbiamo già comunicato sia durante gli incontri (nello specifico trattasi della DR Sicilia e della DP di Messina) che tramite una nota unitaria che la cessazione di tali modalità comportamentali da parte dei Direttori sono una precondizione alla trattativa e che siamo pronti a sospendere le relazioni sindacali e adire il tavolo superiore, nonché, viste anche le affermazioni legate al genere, a scrivere direttamente al Comitato Unico di Garanzia.
Il tutto, ovviamente, al netto del merito e dei temi caldi quali le fasce di contattabilità (che in alcuni tavoli parte pubblica ritiene concidente con le fasce lavorative (!) con buona pace del diritto alla disconnessione) e la reale portata del numero dei rientri. USB non metterà mai la firma su accordi recessivi o su un numero di rientri che esondano da quella che chiamiamo soglia del rischio non consentito, specie laddove tali numeri dovessero essere condizionati anche da un immotivato pregiudizio sullo smart working.
Gli incontri in DR Sicilia e alla DP di Messina sono stati aggiornati a data da definirsi.
Vi terremo aggiornati sugli sviluppi, ivi compresi quelli nazionali, visto che un’anticipazione ANSA parla di innalzamento percentuale al 70% di smart working, sta per uscire un nuovo DPCM nonché la formalizzazione di riapertura della trattativa nazionale fatta da USB dopo il parere ARAN che ci da ragione sui permessi.
USB PI Agenzie Fiscali Sicilia