smantellati contro l'interesse dei cittadini
E' certamente rassicurante, apprendere che privati cittadini e associazioni varie si preoccupino di affrontare una problematica di tale valore sociale, ed è anche encomiabile come poi attraverso protocolli d’intesa, tra loro decidano di assumere il coordinamento di una struttura pubblica titolare dell’Istituto del soccorso tecnico urgente, quale il corpo nazionale dei Vigili del Fuoco.
Oramai sembra assomigliare sempre più ad una carcassa di animale sul quale a turno si piombano avvoltoi di ogni genere per strapparne un pezzo di storia conquistato in anni di sacrifici senza risparmi di vite umane per la salvaguardia della pubblica e privata incolumità.
La storia si ripete oramai da quando, finalmente sono riusciti a creare una struttura di protezione civile, strappandola al corpo nazionale dei vigili del fuoco, tenendolo fuori dai posti del potere e asservendolo giorno dopo giorno con la volontà della classe politica ad un ruolo di mera manovalanza.
Non è così, l’esperienza e la capacità professionale dei vigili del fuoco non possono essere mortificate e sottomesse dal mercato degli interessi per le emergenze e nella fattispecie della mattanza degli incendi di boschi.
Non c’è altro che mero interesse, il vil denaro, miliardi gestiti dal commissario straordinario, dalle regioni, dalle province dai comuni che vengono distribuiti finanche alle guardie a cavallo per l’avvistamento degli incendi boschivi, oltre a rappresentare un serbatoi di voti dei vari furbetti di quartieri che albergano nei posti di distribuzione o ad essi direttamente collegati.
Ho una profonda stima per il presidente di Associttadino, ma ne ho ancora di più per il nostro lavoro ed il senso di responsabilità che ogni vigile del fuoco ha nel suo DNA impone di dire che l’interesse di chi ha a cuore le sorti dei cittadini, forse sarebbe quello di promuovere e rafforzare campagne a favore del ripristino delle condizioni di operatività a regime del corpo nazionale dei Vigili del Fuoco che rappresenta il soccorso pubblico, oramai, carente di circa 15.000 unità, determinate proprio dal proliferare di migliaia di volontari a pagamento e dal blocco del turn over: ebbene tutto questo fa sì che la parte politica mostra più interesse per questo nuovo fenomeno attuando anche nel nostro caso una trasformazione in linea con quelli che sono i dettami del memorandum e lo smantellamento della pubblica amministrazione, progetti tra l’altro presenti nei programmi dei due schieramenti che si propongono alla guida del paese.
I vari accordi che le regioni sono costrette a fare non avendo personale e mezzi per fronteggiare il fenomeno, fa si che all’elargizione di questi fondi vengono aperti ogni giorno nuovi orizzonti e sintomatico e significativo per dimostrare ciò che nel quadro dell’accordo regione Campania – ministero dell’interno hanno speso 9 milioni di euro per comprare mezzi ed attrezzature da dare in comodato d’uso ai Vigili del Fuoco , già sistematicamente vittime di tagli alle risorse finanziarie, vergognoso, come se questi soldi, non provenissero tutti dalle casse dello stato quindi dai contribuenti, perché? forse la storia, l’esperienza fatta di soccorso h24 non stop nei roghi, nelle acque, di notte di giorno ogni momento , forse non e sufficiente, devono essere altri a dirci di cosa abbiamo bisogno solo ed esclusivamente per la gestione del vil denaro.
Detto questo riteniamo che, pur nella grave situazione di esiguità di risorse economiche e di organico, il Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco ricopre un ruolo fondamentale e primario nella lotta agli incendi boschivi, anzi non tutte le regioni fanno convenzioni con i Vigili del Fuoco, preferendo spalmare i fondi sulle varie associazioni territoriali con le conseguenze negative che abbiamo visto l’estate appena trascorsa.
Altresì, riteniamo che la capacità organizzativa e la competenza in materia sarebbero sinonimo di garanzia affidare ai Vigili del Fuoco, un ruolo primario e di coordinamento , in virtù della riconosciuta professionalità, della capillare diffusione sul territorio, della costante presenza del personale nelle sedi di servizio e della disponibilità delle colonne mobili regionali;
Certamente tale compito non incide in alcun modo, la competenza primaria delle regioni in relazione alla programmazione delle attività di previsione e prevenzione le cui responsabilità distribuite sul territorio, sono contenute nella legge quadro 353/2000 che a nostro avviso dovrebbe essere oggetto di una seria e condivisa rivisitazione tra gli addetti ai lavori che non possa prescindere da un progetto che pianifichi, programmi e dia corrette indicazioni in sinergia col Corpo nazionale dei Vigili del fuoco.
Infatti la tragica esperienza estiva del 2007 che ha causato diverse vittime e devastato migliaia di ettari di bosco in tutta la penisola ha evidenziato la criticità del sistema di coordinamento, non esiste una catena di Comando e c’è una frammentazione delle competenze che consente uno scarico delle responsabilità fatto grave che non deve più avvenire. Quindi prima che accada di nuovo, facciamo in modo che ognuno faccia la propria parte per le proprie competenze evitando di sostituirsi senza averne le capacità ed i requisiti di altri enti dello stato.
Infine, voglio ricordare la nostra posizione, nel merito di queste competenze, manifestata più volte attraverso proposte di legge :
Un Corpo nazionale vigili del Fuoco alla diretta dipendenza della presidenza del consiglio dei Ministri come braccio operativo della struttura di protezione civile dal quale dovrebbe dipendere tutta la componente volontaria e non viceversa come qualcuno pensa.
Il coordinamento regionale RdB/CUB
Settore Vigili del Fuoco (Andrea Vicinanza)