Sicilia Entrate le proposte di USB sulle misure di sicurezza per emergenza COVID 19 e su gli aspetti insidiosi del lavoro agile
All’incontro al tavolo di Siracusa avente all’ordine del giorno l’accordo per la definizione delle misure di prevenzione e sicurezza dei dipendenti pubblici in ordine all’emergenza sanitaria da COVID 19 del 30 aprile 2020 USB ha:
- chiesto piena attuazione di ogni punto del protocollo nazionale, di cui si riportano alcuni punti salienti e ineludibili:
- divieto di svolgimento di lavorazioni in presenza per coloro che sono affetti da particolari patologie a rischio e per i conviventi con tali soggetti o con ultraottantenni;
- obbligo di dotare tutto il personale di mascherina chirurgica e di guanti monouso, con formalizzazione consegna preventiva;
- obbligo per tutto il personale di utilizzo delle mascherine chirurgiche durante gli spostamenti all’interno della sede ed in presenza di altre persone;
- obbligo di pulizia giornaliera e di sanificazione periodica, anche degli impianti di condizionamento;
- obbligo di indossare dispositivi di protezione per utenti e fornitori;
b) presentato una serie di proposte aggiuntive, oggetto di separata nota e riguardanti sia misure a carattere preventivo che organizzativo e all’insegna del distanziamento interno negli uffici.
1) tamponi e test sierologici a tutti i dipendenti ed ai loro familiari per i casi di sintomatologia riconducibili al Covid 19;
2) Rilevazione temperatura tramite termo scanner e in ogni caso rilevazione non in capo alle colleghe e ai colleghi;
3) presenza per svolgere attività indifferibili da rendere in presenza, per una durata massima di 4 ore e per al massimo un giorno alla settimana;
4) massimo un Lavoratore per ogni stanza o ogni 30 mq (in caso di open space);
5) presenza massima di non più di un quinto dei lavoratori in organico;
6) turni comunicati ai lavoratori con una settimana di anticipo;
7)turnazioni con flessibilità in ingresso e in uscita;
8) sanificazione periodica sia dei locali che degli impianti di climatizzazione, di cui evidenzia la forte criticità (e il conseguente divieto di utilizzo) ove sussista la funzione ricircolo dell’aria;
9) sospensione delle attività esterne di ogni genere e tipo;
10) ricezione del pubblico ridotta e limitata a giornate ed orari specificamente individuati, solo ed unicamente su appuntamento;
11) previsione, per gli addetti al front office, di pause obbligatorie di 15 minuti ogni ora in un locale in cui possano togliersi la mascherina;
12) particolare attenzione nell’esonero dai turni e nell’ agevolare i rientri per coloro che sono gravati da attività di cura dei figli minori o si avvalgono dei mezzi di trasporto pubblici;
13) Sopralluoghi dei rappresentanti per la sicurezza dei lavoratori da considerarsi quali attività di servizio e non permessi ex. art. 50 decreto legislativo 81/2008
c) Grazie alla presenza del medico competente, soggetto centrale nelle previsioni normative che disciplinano la fase epidemiologica, ha potuto formalizzare la richiesta di effettuazione dei test sierologici e tamponi per i colleghi e le colleghe che hanno presentato sintomatologie riconducibili al COVID 19;
d) posto l’attenzione sull’importanza di fare una verifica dei fabbisogni dei computer e sugli effetti distorsivi sul diritto alla disconnessione delle deviazioni chiamate sui telefoni privati.
Sul punto si sottolinea che, oltre a farlo presente al tavolo aretuseo, in sede di incontro in Direzione Regionale, la USB ha già avanzato richieste concernenti sia la rilevazione dei fabbisogni informatici che la richiesta di dotazione di telefoni di servizio (le SIM senza telefoni di servizio tamponano ma non risolvono).
Si ritiene che il diritto alla disconnessione, alla sicurezza digitale e alla verifica degli standard di sicurezza per chi lavora a casa non possano essere invisibilizzati dall’emergenza né che possano essere derogati gli obblighi di protezione in capo al datore di lavoro, magari tramite la richiesta al personale di autocertificazioni compilate per puro senso di responsabilità e in piena urgenza pandemica.
Senza la generosità della stragrande maggioranza delle colleghe e dei colleghi lo smart working (o meglio home working ) non sarebbe stato reso possibile nei tempi imposti dall’emergenza pandemica e con i risultati conseguiti e oggetto di plurimi ringraziamenti e riconoscimenti da parte dei vertici territoriali dell’Agenzia.
Alleghiamo e pubblichiamo la proposta USB inviata alla DP di Siracusa