Agenzia Entrate, incontro su protocollo attività esterne alla Dp di Siracusa. A iunciri ci semu, a livari no

Siracusa -

Si è svolto lo scorso 4 settembre l’incontro avente ad oggetto il protocollo attività esterne alla DP di Siracusa.

La proposta di parte pubblica, trasmessa preventivamente alle RSU e alle Organizzazioni sindacali, ha il merito, unico e solo in Sicilia al momento, di mettere nero su bianco la responsabilità del datore di lavoro / responsabile della struttura, al quale è demandata sia la compilazione della check list ( prevista dalla Direzione Centrale)  che la richiesta del protocollo anticontagio al soggetto destinatario della verifica. 

USB avrebbe voluto che il protocollo, che recepisce l’accordo nazionale  del 28 luglio ma non ne riporta alcuni punti qualificanti,  fosse oggetto di innesti delle parti più favorevoli e dirimenti, tra cui:

  1. L’esclusione delle  attività con rischio superiore a quello basso; 
  2. L’individuazione del personale  sulla base della espressa volontà;
  3. La formale evidenza della necessità da parte del datore di lavoro;
  4. La possibilità di sottoposizione a tampone e o test sierologico a spese dell’amministrazione;
  5. Il  riferimento a fornitura preventiva a OO.SS ed Rsu del piano dei controlli esterni da eseguire ( natura, quantità e tipologia del controllo).

Una discussione  stroncata sul nascere, pur a fronte di un’apertura di parte pubblica,  dalle altre organizzazioni sindacali che hanno preferito accontentarsi di un recepimento che rimanda ad accordo nazionale. Come se non si sapesse che alcuni principi a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori è meglio “blindarli “ e ribadirli per iscritto  nel corpo di un accordo sindacale che richiamarli con gli allegati.

In aggiunta alla richiesta di inserimento di alcuni punti qualificanti dell’accordo nazionale USB, che non è solita firmare a scatola chiusa, ha anche chiesto i protocolli di sicurezza trasmessi dalle Commissioni Tributarie, visto che il nodo cruciale delle attività esterne è ormai chiaro che ruoti tutto intorno alle udienze.

Rispetto alle auto, USB ha ribadito che anche l’utilizzo del mezzo proprio deve avvenire solo previa disponibilità e chiesto, vista l’assenza di auto di servizio, l’utilizzo di auto a noleggio, sia per motivi di sicurezza igienico- sanitari che di incolumità fisica, dato che il protocollo vale per tutte le attività esterne, tra cui le verifiche, al momento sospese ma che prima o poi riprenderanno

Esprimiamo, infine, soddisfazione per l’accoglimento della nostra proposta ovvero l’inserimento nel protocollo di una precisazione, che a nostro parere è già implicitamente prevista dall’ art. 44 Decreto Legislativo 81 /2008  (Diritti dei lavoratori in caso di pericolo grave e immediato)  ma che di sti tempi è sempre bene ribadire e cristallizzare.

“Nel caso di ipotesi di rischi non preventivamente conosciuti o superiori a quelli individuati nel protocollo di sicurezza (..) in attesa di interloquire con il datore di lavoro, il funzionario è autorizzato a sospendere l’attività esterna.

Una clausola di garanzia e certezza  aggiuntiva rispetto all’accordo nazionale che si era fermato all’obbligo di comunicazione al datore di lavoro per la successiva sospensione.

Naturalmente USB vigilerà per il piano rispetto del protocollo ed invita tutte le lavoratrici e lavoratori a segnalare situazioni di rischio, dubbi e perplessità scrivendo a sicilia.agenziefiscali@usb.it