Sicilia - Entrate, cura dei figli e attività scolastiche: non una tutela di meno. USB scrive alle DP di Catania ed Enna

Catania -

Pubblichiamo le richieste della USB, anticipate ai tavoli sindacali  della Dp di Catania e di Enna, in materia di cura dei figli e attività scolastiche.

Le previsioni in materia di flessibilità oraria sono un segnale importante ma non possono in alcun modo sostituirsi alle possibilità di accesso allo smart working senza rientri potenzialmente previste dal Protocollo nazionale del 17 settembre in ben due articoli.

Sotto le ragioni delle nostre richieste, corredate dal rapporto Istituto Superiore di sanità  58/2020 ( Indicazioni operative per la gestione di casi e focolai di SARS-CoV-2 nelle scuole e nei servizi educativi dell’infanzia) e dalla Circolare INPS 116/2020  in tema di quarantene scolastiche.

 

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La riapertura delle scuole ed il perdurare della situazione di emergenza ha reso ancora più difficile la conciliazione dei tempi lavorativi con le esigenze di cura e gestione dei figli minori.

I genitori di figli in età scolare, dopo la didattica a distanza ed il contemporaneo svolgimento di attività lavorativa e di cura durante il lockdown, sono chiamati oggi, tra scuole aperte a singhiozzo e doppi turni, a garantire l’effettiva ripartenza del sistema scolastico ed il buon esito di tutte le precauzioni messe in campo, sottoscrivendo protocolli di corresponsabilità che li impegnano a trattenere i figli in casa al primo accenno di malessere (tosse, febbre, etc.).

La legge, ovvero l’art. 5 comma 1 Decreto Legge 111/2020  riguarda soltanto i casi di quarantena del figlio disposta dal Dipartimento di prevenzione della ASL ( da noi ASP) territorialmente competente a seguito di contatto verificatosi presso il plesso scolastico  ma non le situazioni legate alle chiusure improvvise delle scuole  o  alla salute del minore, con i connessi divieti di accesso alle strutture scolastiche in caso di sintomatologia,  così come previsto dal paragrafo 2.1.2. rapporto ISS COVID 58/2020 che si allega alla presente nota.

Sicché, nel caso di situazione morbosa che riguardi i propri figli o a rischio morbosità per contatti diretti con compagni di classe o insegnanti sospetti Covid, in attesa di accertare le condizioni di salute e ottenere il via libera del pediatra per il rientro a scuola o essere posti in quarantena dal DdP dell’ASL, sono costretti ad accedere a congedi o malattia per figli (solo 5 giorni lavorativi all’anno, per le malattie di ogni figlio di età compresa tra i tre e gli otto anni ex art.  47, comma 2, decreto legislativo 151/2001).

Seppur carente e recessivo  da molti punti di vista, il Protocollo nazionale per la regolamentazione del lavoro agile ha posto i presupposti perché sul piano locale si incentivasse l’organizzazione del lavoro dei dipendenti conciliando nell’emergenza del momento le esigenze personali e familiari con l’efficacia dell’attività lavorativa. Pertanto, considerato che:

  • ai sensi dell’art. 2 comma 4 Accordo nazionale 17 settembre,  “la percentuale del 50% prevista dall’art. 263 DL Rilancio potrà essere essere ulteriormente superata al fine di favorire, ove occorra, almeno fino alla cessazione dello stato di emergenza, i lavoratori con figli minori di 14 anni di età”;  ;
  • ai sensi dell’art. 6, comma 5, dell’Accordo Nazionale  “al ricorrere di motivate esigenze familiari e personali fino al termine dello stato di emergenza è possibile prevedere prestazioni in smart working senza rientri in servizio”

 

si chiede

per i genitori di figli minori l’accesso allo smart working senza rientri in presenza, su istanza ai sensi art. 6 comma 5 Disciplinare nazionale,  per tutta la durata della malattia dei figli o chiusura scuole non riconducibile a quarantena  o in subordine una rimodulazione significativa dei rientri che tenga conto dell’ampliamento della percentuale resa superabile dall’art. 2 comma 4 Protocollo nazionale.

Si fa presente, a corredo  di quanto esposto, che le situazioni connesse alla cura dei figli sono state ritenute meritevoli di accoglimento da ultimo da Accordo Direzione Centrale 16 ottobre ove all’art.5 comma 3  è previsto: Al ricorrere di particolari e motivate esigenze familiari e personali fino al termine dello stato di emergenza, è possibile prevedere prestazioni in lavoro agile senza rientri in servizio. A tal fine si richiama anche quanto previsto dall’articolo 1, comma 5, ultimo periodo dell’Accordo dell’8 luglio 2020, con riferimento ai lavoratori con figli in età scolare e ai lavoratori che utilizzano mezzi pubblici per raggiungere il posto di lavoro, pendolari, fuori Comune o fuori Regione”.

Si chiede altresì di prevedere una modulistica specifica per il personale in relazione al disposto dell’art. 5 del D.L. n. 111/2020, smart working e congedo COVID 19 in caso di quarantena scolastica

Tale richiesta è da intendersi rebus sic stantibus e  al netto delle possibili e ulteriori previsioni governative sulle percentuali di smart working previste per le PA e  connesse al peggioramento della situazione epidemiologica

Si riallega nota ISS COVID 58/2020 sulla Scuola e circolare 116/2020 INPS in tema di quarantena scolastica

                                        USB PI Agenzie Fiscali Sicilia