Sicilia, costretti a rischiare la vita per partecipare al concorso pubblico nonostante l’alluvione
In una giornata di tragedia come quella di martedì 26 ottobre a Catania e più in generale nella Sicilia orientale, colpite dalla forte alluvione di questi giorni, riteniamo di dover far presente alcuni fatti accaduti per lo svolgimento della prova scritta del concorso unico Ripam Lavoro finalizzato all’assunzione di 1541 unità per il Ministero del Lavoro, Inail e Ispettorato Nazionale del Lavoro:
Nonostante l’allerta meteo e le ordinanze del sindaco di Catania, l’ente organizzatore ha deciso comunque di far svolgere le prove della giornata di martedì 26, cosicché molti partecipanti si sono messi in viaggio da varie zone della Sicilia, rischiando la propria vita e, in molti casi, rimanendo bloccati senza riuscire a raggiungere la sede concorsuale;
Al MAAS di Catania i candidati hanno dovuto svolgere la prova con i tablet al buio, poiché a metà esame sono rimasti senza corrente elettrica e sono stati bloccati fino a sera in attesa del soccorso della Protezione civile e dei Vigili del fuoco, in quanto le uscite erano bloccate dal fango;
alle Ciminiere di Catania i candidati hanno dovuto svolgere la prova in condizioni di estrema insicurezza, con pezzi di tetto in caduta.
Ci pare assurdo che, nonostante si fosse a conoscenza della portata preoccupante degli eventi meteorologici, l'ente abbia deciso di proseguire senza adottare alcuna misura di sicurezza in spazi, oltretutto, che hanno dimostrato un' importante fragilità strutturale come documentato dai video e dalle foto. A ciò si aggiunge l'ulteriore danno ai tanti che non sono riusciti a raggiungere le sedi per lo svolgimento delle prove a causa del maltempo, he non potranno recuperare l'esame; crediamo che debba essere garantito a tutti il diritto di sostenere le prove in condizioni di sicurezza e pertanto riteniamo necessario l'annullamento della prova di ieri e l'individuazione di un'altra data. Tanto più che le prove previste nella giornata di oggi sono state annullate e rinviate ai primi di novembre
Riteniamo gravissima la decisione di non rimandare preventivamente le prove mettendo a rischio la sicurezza e la vita di centinaia di persone.
Che fretta c'era di fare sostenere le prove in condizioni di insicurezza per un concorso che, oltretutto, ha atteso due anni prima di definire le date? Dimostrare, forse, che il nuovo modello dei concorsi pubblici voluto dal ministro Brunetta funziona a tutti i costi, nonostante siano palesi gli elementi discriminatori ed escludenti della sua riforma? Se questa è la tanto decantata rivoluzione nei concorsi e nella Pubblica Amministrazione, noi non ci stiamo.
Esprimiamo la massima solidarietà a chi ieri ha dovuto svolgere le prove in queste condizioni ed a tutta la popolazione della Sicilia colpita.
USB Pubblico Impiego
Comitato No Riforma Concorsi PA