RSU Provincia di Palermo: tolto il voto ai precari della scuola, l'USB ricorre per ottenere eleggibilità e diritto di voto dei precari
Ad oltre un mese di distanza dall’apertura delle procedure elettorali, dopo ripetuti incontri e diverse richieste inoltrate, e solo dopo i ricorsi avanzati alla Commissione elettorale nella “scellerata” convinzione che i diritti dei lavoratori precari debbano essere riconosciuti come quelli dei lavoratori a tempo indeterminato, in data 27 Febbraio la nostra O.S. ha ricevuto l’elenco “aggiornato” degli aventi diritto al voto alle prossime elezioni RSU dall’Amministrazione della Provincia regionale di Palermo.
Come per magia, nell’elenco “nuovo di zecca”, il personale a tempo determinato è improvvisamente “scomparso”, in un gioco di prestigio che contemporaneamente smaschera il tentativo di mercificazione dei precari e la vendicativa perseveranza ad eliminare la nostra lista (la cui unica colpa è aver candidato un precario) da parte dei sindacati collaborazionisti. Fin troppo palese, infatti, è parso l’opportunismo di chi avrebbe voluto utilizzare i precari come merce per essere eletto vantandosi ipocritamente di aver "donato" il voto ai precari, per poi toglierglielo appena ci si è resi conto che il nostro candidato era un precario della scuola ed avrebbe raccolto molti consensi proprio tra i precari.
Non possiamo che prendere atto, quindi, delle palesi irregolarità commesse dalla Commissione elettorale in fase di verifica della validità delle liste, di ammissibilità delle stesse, di verifica dei requisiti da parte dei candidati e di esame dei ricorsi: in nessun modo la Commissione avrebbe potuto (e dovuto) procedere agli adempimenti previsti senza avere prima acquisito formalmente l’elenco degli aventi diritto al voto, così come stabilito espressamente dall'art. 6 dell'Accordo Collettivo Quadro del 7 Agosto. Pur ammettendo un eventuale errore da parte dell’Amministrazione nella consegna degli elenchi(fornitici in data 17/02/2012 con prot. n°0017900 e includenti i lavoratori precari), la Commissione avrebbe dovuto prontamente richiedere l’elenco “aggiornato” dei votanti(richiesta effettuata ufficialmente, invece, solo in data 20 Febbraio dopo il nostro ricorso). Le Liste affisse all’albo dell’Amministrazione in data 24 Febbraio sono pertanto passibili di annullamento, così come l’intera procedura avviata e gestita in assenza del dato relativo agli elettori: nessun controllo e verifica sono stati effettuati, e l’intera fase di sottoscrizione delle liste è stata completamente “falsata” dal numero di elettori inseriti (diverso per oltre un centinaio da quello attuale).
Quello che prima era solo un dubbio, per noi è ormai divenuto certezza: pur di non riammettere una Lista “scomoda” ed estendere il diritto all’eleggibilità anche ai lavoratori precari, la Commissione elettorale della Provincia regionale di Palermo ha preferito che questi venissero “esclusi” dalle operazioni di voto: se CGIL, CISL e UIL avessero davvero avuto a cuore le ragioni dei lavoratori precari, anziché provare a modificare le normative per ragioni di parte attraverso bizzarre “interpretazioni”, avrebbero portato avanti, sia a livello locale che a livello nazionale, una vera battaglia per il diritto di voto e di eleggibilità dei precari, battaglia che non hanno mai avviato. Non si voleva affatto dare ai precari il diritto di voto, ma dare a se stessi il “diritto” di “accaparrarsi” i voti dei lavoratori precari!
Per CGIL, CISL e UIL 150 voti precari non valgono una lista USB con un candidato precario!!
A chi sostiene che per colpa dell’USB adesso i precari non potranno votare rispondiamo che abbiamo già più volte dimostrato nei fatti di configurarci come Organizzazione a tutela dei diritti di tutti i lavoratori e che la nostra O.S. ha chiesto, fin da principio, una “estensione” e non una “eliminazione” di diritti per i lavoratori precari!
L'USB non si ferma e non si fermerà! Non ci spaventano minimamente le minacce e le volgari invettive nei nostri confronti da parte di pseudo sindacalisti a corto di argomenti, rispetto ai quali invitiamo peraltro i rispettivi sindacati (nel loro esclusivo interesse!) a prestare maggiore attenzione all’operato dei propri quadri dirigenti!!
Abbiamo inoltrato formale ricorso al Comitato dei garanti (livello a cui arrivano ben pochi sindacati per chiare opportunità di "pacifica" convivenza politica) per chiedere che i lavoratori precari siano re-inseriti nell’elenco degli aventi diritto al voto e che siano al contempo candidabili ed eleggibili; in caso contrario non potremmo che richiedere ufficialmente l’annullamento dell’intera procedura a causa degli evidenti errori procedurali commessi da tutti i soggetti coinvolti, procedendo per via giurisdizionale.
Se anche questa strada dovesse risultare il solito vicolo cieco di diritti e di tutele, siamo pronti a ricorrere alle vie legali perché, come abbiamo già detto, è in questo tipo di battaglie che si misurano coloro che lottano realmente per i precari e coloro che si limitano a strumentalizzare la precarietà in funzione di bacino elettorale: per l'USB più di centocinquanta voti precari valgono quanto un candidato precario.