Palermo, continua la mobilitazione per il diritto alla casa: "sanzionata" l'Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati!
Lunedì 19 abbiamo "sanzionato" la sede di Palermo dell'ANBSC in via Vann'Antò: una gestione privatistica di un ente pubblico che amministra il patrimonio della collettività non è tollerabile! Gli immobili, abbandonati e che sono stati occupati da più di 10 anni da famiglie con diritto ad un assegnazione (inserite in graduatorie che non scorrono mai), li definisce "cespiti", asset aziendali, e ne rivendica la riappropriazione tramite sgombero coatto. Questo è accaduto a Uditore, in corso Pisani, a Partanna e in centinaia di immobili di proprietà dell'ANBSC.
Dopo l'incontro in prefettura a cui l'Agenzia Nazionale dei Beni Sequestrati e Confiscati si è sottratta, lunedì 4 settembre, in seguito alle ordinanze di sgombero che nell'ultimo anno hanno raggiunto centinaia di famiglie, siamo convinti che sia proprio quest'ente ad avere la responsabilità di convocare un tavolo tecnico alla presenza di Comune, Prefettura e parti sociali per la risoluzione della controversia nata. Lo diciamo chiaramente: da questa situazione non ne usciamo con uno sgombero, ma necessitiamo di percorsi di sanatoria e assegnazione di case popolari.
Fino ad allora una tale gestione dei beni della collettività ci farà ripresentare ancora le dinamiche che si sono presentate con il caso Saguto. Adesso è il momento di scegliere quale Antimafia vogliamo per questa città: una parassitaria e speculare alla borghesia mafiosa o una che punti allo sviluppo di questa società palermitana.
Agenzia, Prefetto, Sindaco o chicchessia: è il momento di risposte chiare.
Asia USB