L’agricoltura italiana si basa sullo sfruttamento! USB Lavoro Agricolo in piazza a Vittoria domenica 14 febbraio
Fodie a Vittoria investito e ucciso mentre andava nei campi.
A Latina due braccianti investiti mentre andavano al lavoro, uno di loro muore.
Nel Casertano un bracciante muore nella sua baracca incendiata.
Nel Ragusano bambine braccianti sfruttate senza pietà
Domenica 14 febbraio alle 16.00 in Piazza del Popolo a Vittoria (Ragusa), USB lavoro agricolo scende in piazza.
- Per ricordare Fodie, il bracciante maliano investito e ucciso mentre andava al lavoro e le altre due vittime degli ultimi giorni
- Per denunciare lo sfruttamento dei braccianti agricoli italiani e stranieri
- Per denunciare l’indifferenza complice di governi e confederazioni agricole.
- Per rivendicare diritti e dignità.
Non bastavano gli episodi di schiavismo, sfruttamento, violenze sui braccianti migranti, oggi l’opinione pubblica italiana legge ogni giorno sui giornali episodi tragici che coinvolgono braccianti italiani e migranti, uomini e donne. E ora si scopre un'altra realtà, le BRACCIANTI BAMBINE.
Oramai sono notizie quotidiane: nell’Italia potenza agricola mondiale, nell’Italia che produce valore aggiunto per 31 miliardi di euro, nell’Italia che attraverso la PAC riceve 6,3 miliardi di euro, nell’Italia della Rete Agricola di qualità, del Tavolo sul Caporalato, l’evidenza ci racconta di bambine sfruttate, giovani morti per strada per mancanza di trasporti sicuri o nei propri alloggi di fortuna, lavoratori agricoli italiani e no che muoiono nei campi perché il lavoro in agricoltura ha un’altissima percentuale di incidenti che causano morte e infortuni gravi.
La risposta del governo è stata una sanatoria truffa, che ha scaricato i costi sui lavoratori stessi, che ha favorito il mercato dei documenti, che ha garantito profitti alla malavita del caporalato, e che dopo 6 mesi ha regolarizzato solo il 2 % dei lavoratori che hanno presentato domanda.
Leggiamo dal rapporto della Caritas notizie molto simili a quelle che andiamo strillando per le strade e nelle campagne italiane: mancanza di condizioni abitative dignitose, difficoltà e ritardi nel rilascio dei permessi di soggiorno, contratti di lavoro falsi o quasi mai rispettati, impossibilità per i braccianti di accedere alla disoccupazione agricola per la mancata comunicazione delle giornate di lavoro.
Il governo sa tutte queste cose, i partiti sanno, i sindacati sanno, le istituzioni locali sanno, l’Inps sa, le forze dell’ordine sanno, le grandi confederazioni agricole conoscono bene queste situazioni. Ma tutti ignorano.
In ogni regione, in ogni campagna ci stiamo organizzando per rivendicare diritti, dignità, rispetto.
Unione Sindacale di Base Lavoro Agricolo