La lotta politica e sociale non si arresta! Solidarietà ai compagni e alle compagne siciliane processati per il G7 diTaormina
Nel 2017 si teneva a Taormina il G7, vertice tra potenze economiche che comprendeva USA, Canada, Gran Bretagna, Francia, Italia, Germania e Giappone, oltre all'Unione Europea come "membro non enumerato". Dalla lista dei paesi membri è facile capire come il tratto che li accomuna sia una politica governativa legata agli interessi dei grandi capitali,imperialista, votata alla supremazia del privato sul pubblico, del profitto sul benessere della popolazione, sul salario e sui diritti dei lavoratori e delle lavoratrici.
Tanti e tante attivisti, lavoratori e lavoratrici, cittadini e cittadine, hanno dato vita a manifestazioni di contestazione al summit dove i governanti degli stati membri proclamavano discorsi di sviluppo, di pari opportunità, con tutta l'ipocrisia di chi era ed è colpevole invece di affamare i settori popolari della popolazione del proprio paese e non solo.
Le manifestazioni affermavano invece la realtà di chi si trova in condizioni sempre più precarie in ogni aspetto della vita, esprimevano la lotta per diritti basilari che dovrebbero essere al centro di ogni agenda politica anzichè relegati ai margini e spesso negati.
A quattro anni di distanza, pochi giorni fa vengono notificati i rinvii a giudizio a 41 attivisti e attiviste venuti da tutta Italia ad animare la manifestazione. Le accuse consistono in resistenza e lesioni a pubblico ufficiale e manifestazione non autorizzata, in quanto un'ampia zona circostante la rocca di Taormina - dove si svolgeva il G7 - era stata blindata in una sorta di lockdown. La manifestazione, infatti, si svolgeva a Giardini Naxos, a poca distanza da Taormina.
Tra i 41 che andranno a processo sono coinvolti anche tre compagni e compagne che oggi animano l'intervento della Federazione del Sociale – USB a Palermo, in lotta quotidiana contro le disuguaglianze e la privazione di condizioni di vita degne. Compagni e compagne già colpiti da tentativi di repressione, che si moltiplicano in questi ultimi mesi.
A loro e a tutti i denunciati va la nostra piena solidarietà, nessuno sarà lasciato solo durante l'ennesimo ingiusto processo in cui si tenta di criminalizzare chi invece agisce in nome della giustizia sociale. Come sempre, la politica non risponde alle istanze del popolo ma tenta di
liquidarle tramite la punizione di chi si spende e si espone in prima fila, ma questo non potrà durare per sempre.
La lotta non si arresta, chi lotta non sci processa e noi andremo avanti nel rivendicare quello che serve per una vita degna, nessuno deve rimanere solo perché insieme siamo imbattibili.
Federazione del Sociale USB