INPS catania... l'odissea degli idonei mai assunti
abusi e costi della precarietà
AL DANNO LA BEFFA
Il nostro è davvero un strano Paese. Nel quale in forme diverse e con atteggiamenti differenti si percorrono però sempre le medesime strade per di più in contraddizione tra quello che si professa e quello che si attua.
Il punto è questo, siamo in piena crisi economica, che ci obbliga, a sentir parlare i nostri governanti, a grandi ristrettezze economiche, tagliando e sacrificando, il più possibile, spesso senza discernimento (il che però non giova certo alla causa di una buona amministrazione economica) ma poi quando si tratta di salvaguardare i loro interessi, i loro bacini di voti, non si guarda più al risparmio, alle difficoltà economiche, al disavanzo pubblico e si continua a sprecare.
Conclusa la procedura concorsuale per 319 posti , pubblicata la graduatoria, gli impavidi idonei ci si aspettava di ricevere, in tempi in cui si parla di meritocrazia, di performance, efficienza e via dicendo, maggiore considerazione, infatti oltre ai 50 vincitori, i rimanenti 269 idonei credevano di poter in tempi brevi essere assunti dall’Inps, confortati dalla circostanza che l’Ente ha un’allarmante carenza di organico il cui ridimensionamento è pari al 10,6% oltre alle migliaia di domande di pensionamento presentate al suo interno negli ultimi anni, di contro sono invece accresciuti i compiti assegnati dal Legislatore, creando gravi difficoltà alla funzionalità dello stesso Istituto. In tal senso si è espressa pure la Corte dei Conti nella sua relazione n. 84/2010.
Il disappunto è grande quanto l’ingiustizia che si è perpetrata e che ancora si vuole percorrere rinnovando i contratti degli interinali, i quali l’unico sforzo che hanno compiuto è stato quello (forse) di redigere su “invito” il loro curriculum vitae e trasmetterlo alla “segnalata” agenzia di somministrazione, il tutto a discapito dei nostri 251 “eroi del nostro tempo” che invece erano con assoluta abnegazione concentrati a preparasi per vincere correttamente e regolarmente il concorso pubblico.
Noi dopo un lungo peregrinare tra i vicoli accidentati di una selezione difficoltosa, chiediamo semplicemente di non essere scavalcati, né tanto meno dimenticati e dunque di darci quella precedenza nelle assunzioni che ci siamo conquistati sul campo.