FERIE NON GODUTE: al via le vertenze legali in Sicilia
Non pago di quanto già commesso dal MEF, il MIUR ha emesso una nota con la quale veniva inviata a tutte le scuole la vergognosa nota MEF del 4 settembre. La mancata monetizzazione delle ferie non godute, che i precari della scuola non possono fruire durante l’anno scolastico (se non per soli 6 giorni previo reperimento dei propri sostituti) e per le quali il contratto collettivo nazionale prevedeva una forma compensativa nella monetizzazione dei giorni di ferie maturati, si configura come un vero furto di Stato.
Dopo aver diffidato le istituzioni scolastiche e la Ragioneria di Stato dall’imporre forzatamente ai precari della scuola la fruizione dei giorni di ferie durante il periodo di sospensione delle lezioni ci troviamo di fronte all’ennesimo diniego da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze che invita tutti gli uffici scolastici territoriali a motivare unanimemente il mancato compenso con il richiamo alle leggi n. 135 del 7/7/2012 e n. 228 del 24/12/2012 (legge di stabilità). Attualmente, pertanto, e solo per l’a.s. precedente ai precari della scuola il MEF pagherà solo una parte dei giorni di ferie non goduti al netto dei periodi in cui le lezioni sono state sospese.
Nella nota 72696 il MEF ricorda che a partire dalle suddette nuove disposizioni di legge i docenti precari sono obbligati a fruire le ferie nei periodi di sospensione dalle lezioni disapplicando in questo modo le disposizioni normative e contrattuali precedenti a partire dal 7/7/2012. Nella nota si precisa, inoltre, che a partire dal 1 settembre 2013, in pratica, nessun giorno maturato di ferie sarà monetizzato, visto che i giorni di sospensione delle lezioni risulteranno in numero superiore ai giorni di ferie maturati; ciò se consideriamo anche i periodi di settembre prima dell’avvio delle lezioni e quelli di giugno dopo il termine delle lezioni. Si evidenzia pertanto una discriminazione contrattuale tra docenti di ruolo e precari che nella scuola svolgono la medesima funzione professionale: i primi hanno diritto alle ferie e possono scegliere se fruirle nei periodi di sospensione delle lezioni in corso d’anno o nei mesi estivi (fine luglio-agosto); i secondi, invece, se hanno un contratto a termine al 30/6 non potranno decidere quando fruire le ferie in quanto nel periodo estivo questi lavoratori sono ogni anno disoccupati per essere poi riassunti a settembre. Il diritto alle ferie è irrinunciabile per il lavoratore, come stabilisce l’articolo 36 della Costituzione, ai lavoratori ai quali è impedito fruirne liberamente i giorni di ferie sono sempre stati monetizzati per indennizzarne il disagio.
L’atto con il quale il MEF umilia i lavoratori precari della scuola è gravissimo in quanto si configura come un vero e proprio attacco al contratto collettivo e allo statuto dei lavoratori. Non ci serve attendere le prossime mosse di un governo che continua a trattare gli insegnanti delle proprie scuole in questo modo. Sappiamo che occorre mobilitarsi già adesso per riconquistare un diritto costituzionale di cui lo Stato sembra volerci depredare nel silenzio generale dell’informazione e nell’assenza di una qualunque forma di opposizione politica. L’USB, oltre ad aver organizzato le dovute azioni legali, intende portare la vertenza dei precari nelle piazze, per far sentire al governo la rabbia e l’indignazione dei precari.
Martedì 17 dicembre, alle ore 16.00 assemblee interprovinciali PALERMO, via Michele Cipolla 78 (presso sede USB) CATANIA, via Scuto 19 (presso Centro Voltaire) |