Elezioni RSU nel Pubblico Impiego: si rafforza e cresce in Sicilia il progetto del sindacalismo di lotta
Sull’onda di una crescita generalizzata sul piano nazionale, che vede l’USB rafforzarsi soprattutto per l’impegno e le lotte per il salario, contro il precariato e lo strapotere dei dirigenti pubblici, anche in Sicilia il risultato delle RSU evidenzia, specie in alcuni settori, un’inversione di tendenza che vede le lavoratrici e i lavoratori ribellarsi al diffuso senso di rassegnazione e passività dentro i posti di lavoro.
Nel comparto Funzioni Centrali, dove si registra un aumento dei voti complessivo di oltre il 20 per cento rispetto alle passate elezioni, USB entra in luoghi di lavoro dove non era presente, vincendo i testa a testa anche con sindacalisti storici e assestandosi in alcuni Uffici anche come primo o secondo sindacato.
Emerge inarrestabile il protagonismo delle neo elette RSU precarie del PNRR nei Tribunali, che, dopo aver partecipato alla stagione di lotta degli scioperi, dei presidi e delle Assemblee, hanno deciso di non delegare ad altri le nebbie del loro futuro e di mettersi in gioco in prima persona, conquistando seggi in diverse province siciliane.
USB cresce poi anche al Policlinico di Messina e conferma la RSU all’Università deli Studi di Catania.
Vi è poi il dato di crescita esponenziale nella Scuola, USB supera i 2000 voti e passa dall’1,6% al 2,2%, pur avendo solo tre sedi provinciali fisiche (Palermo, Catania e Messina).
Una crescita in direzione “ostinata e contraria”, una conquista collettiva sull’ idea stessa di cosa debba essere un sindacato libero e non ricattabile da dinamiche clientelari e intrise di servilismo: il 2025 verrà ricordato per piogge di gadget di ogni sorta, mobilità a orologeria, compensi economici ai presentatori di lista e presenza nelle liste di candidate e candidati a braccetto con la dirigenza, in quanto titolari di posizioni organizzative (!).
USB ha fatto della lotta al conflitto d’interessi e della trasparenza i capisaldi delle sue battaglie e da questo punto di vista il mandato ricevuto dalle lavoratrici e dai lavoratori è un segnale chiaro e un orizzonte di lotta da portare avanti fino in fondo.
All’indomani del voto e della conta dei numeri, il dato più importante rimane per noi l’aver intercettato e costruito una nuova generazione di delegate e delegati pronti alla lotta, che prima ancora di essere elette hanno avviato percorsi di formazione e che non hanno nessuna intenzione di accettare passivamente la mutazione genetica di una Pubblica Amministrazione dove le persone diventano numeri e i servizi diventano algoritmi da catena di montaggio che ingrassano gli stipendi di dirigenti bulimici di obiettivi.
È da questa nuova generazione di sindacalisti, dal No ai contratti bidone nella Pubblica Amministrazione e dalla difesa della funzione Sociale dello Stato come riequilibratore delle diseguaglianze sociali che USB continuerà le sue battaglie a tutela non solo delle lavoratrici e dei lavoratori ma anche del servizio pubblico.
Un immenso grazie alle candidate e ai candidati USB e a chi col suo voto ha deciso di sostenere il progetto di un sindacato che affronta i problemi collettivi con risposte collettive, senza scendere mai a compromessi e fare trovare a tavula cunsata a cu cumanna
USB PI Sicilia