Dalla Sicilia diciamo NO alla CHIAMATA DIRETTA dei DIRIGENTI SCOLASTICI

 

"NO ALLA CHIAMATA DIRETTA DEI DIRIGENTI SCOLASTICI", questa è l'unica risposta possibile all'approvazione, da parte della Giunta Regionale della Lombardia, della Proposta di Legge “Misure per la crescita, lo sviluppo e l'occupazione” in cui all'art.5 si legge: "a partire dall’anno scolastico 2012/2013, le istituzioni scolastiche statali possono organizzare concorsi differenziati a seconda del ciclo di studi, al fine di reclutare personale docente necessario a svolgere le attività didattiche annuali [...] E’ ammesso a partecipare alla selezione il personale docente del comparto scuola che conosca e condivida il progetto e il patto per lo sviluppo professionale, che costituiscono parte integrante del bando di concorso di ciascun istituto scolastico"

Questa nuova frontiera del reclutamento, che ha avuto l'immediato lasciapassare da parte del ministro Profumo, rappresenta il primo passo verso l'aziendalizzazione della scuola pubblica statale e l'eliminazione delle graduatorie ad esaurimento. Dalla Sicilia alla Lombardia dobbiamo contrastare con forza e decisione qualsiasi progetto di riduzione delle scuole a luoghi di scambio clientelare e compravendita professionale, affidando al "Don Mariano Arena" di turno il destino lavorativo di migliaia di docenti precari. Proponiamo ai docenti italiani una "chiamata diretta a telefono azzurro" per denunciare i maltrattamenti del governo Monti, che oltre a volerci sottrarre alla monotonia quotidiana regalandoci una bella dose di precarietà, un corposo aumento dell'età pensionabile e la simpatica abolizione dell'art.18, adesso ci prepara anche una bella festa a sorpresa in cui sperimentare un nuovo "gioco delle coppie" in cui il dirigente scolastico sceglie il proprio docente, il quale in cambio offrirà servigi, silenzi e consensi.


Video: Profumo apre alla chiamata diretta