Cosa succede al Csa di Palermo? E' ora di indignarsi!
Via Praga 29 a Palermo non è un indirizzo qualsiasi: è qui che si decidono le sorti di tutti coloro che, a vario titolo, lavorano (o almeno aspirano a farlo) nelle scuole di Palermo e dintorni. Attese estenuanti, comunicazioni tardive, errori nel calcolo del punteggio e conseguenti ricorsi, poca chiarezza nelle utilizzazioni ed assegnazioni provvisorie, gestione oscura delle cattedre del sostegno e delle classi comuni.
Nel resto d'Italia gli Uffici Scolastici provinciali forniscono le disponibilità curriculari contestualmente a quelle sul sostegno, per permettere a coloro che aspirano ad un incarico di compiere una scelta ponderata; in locali accoglienti le convocazioni si svolgono in presenza dei sindacati tutti (qualche volta persino i confederali!) e non solo dell'USB Scuola; procedure di convocazione che si svolgono entro la fine di Agosto per permettere a tutti di prendere servizio il 1 Settembre e garantire agli alunni il diritto ad un'attività didattica regolare sin dal primo giorno di scuola.
A Palermo non è così: anno dopo anno la data delle convocazioni viene posticipata con motivazioni pretestuose e inaccettabili, dietro le quali è possibile cogliere i difetti organizzativi di una macchina burocratica complessa e farraginosa, tempestiva nel rispondere al diktat ministeriale dei tagli che impone alla Sicilia l'ennesimo prezzo altissimo in perdita di posti di lavoro e dramma sociale, ma incapace di gestire gli effetti di questa operazione chirurgica.
Trovare una collocazione definitiva ai docenti di ruolo in esubero, definire in maniera chiara gli organici e stabilire la destinazione delle risorse, al provveditorato di Palermo è impresa ardua più che altrove. Ma non è tutto! A Palermo può capitare che il sito del Csa sia inaccessibile proprio nei giorni in cui era prevista la pubblicazione dei calendari: quale momento migliore per allargare la piattaforma telematica? A Palermo un docente non ha il diritto di conoscere in tempo utile le disponibilità sul posto comune, se non "strappandole" dai cassetti impolverati del provveditorato e auto-fotocopiandole come abbiamo fatto noi dell'Usb scuola Palermo.
Al Csa di Palermo non esiste il concetto di trasparenza e l'elementare riconoscimento del diritto di compiere una scelta disponendo delle informazioni necessarie. Tutto è possibile, anche che a convocazioni concluse si materializzino cattedre fantasma, da tirare fuori al momento opportuno per mettere una pezza a situazioni controverse ed assegnare con modalità incomprensibili.
E se rimanessero posti di sostegno non assegnati per esaurimento di una graduatoria? Naturalmente vengono dirottati su altre aree, con giochi di prestigio e criteri poco chiari, non stabiliti preventivamente e pubblicamente.
L'elenco delle "magie" potrebbe continuare e si ha la sensazione che il nostro Csa abbia deciso di distinguersi sul territorio nazionale per approssimazione, scarsa considerazione dei diritti dei lavoratori e gestione poco trasparente del potere di cui è investito.
Noi lavoratori non intendiamo più accettare passivamente questo stato di cose: chiederemo al provveditore di Palermo e al dirigente dell'Usr Sicilia di porre fino a questo arbitrio, continueremo a vigilare sull'operato del Csa di Palermo, a chiedere il rispetto del nostro lavoro ed esigere una gestione pubblica e trasparente di tutte le operazioni.