Catania: assemblea USB P.I funzioni centrali verso lo sciopero generale contro la violenza maschile sulle donne e la violenza di genere

Catania -

Mercoledì 6 marzo dalle h.11 alle h. 13.30

AULA ADUNANZE CORTE APPELLO PALAZZO GIUSTIZIA CATANIA e in collegamento al link: meet.goto.com/184886965

L'8 marzo 2024, per l’ottavo anno consecutivo USB risponde all’appello di Non Una di Meno e proclama lo sciopero generale contro la violenza maschile sulle donne e la violenza di genere.

Una donna ogni 3 giorni. Femminicidi che nella stragrande maggioranza dei

casi nascono dalla ripresa della propria libertà e dalla reazione di chi pensa di avere il pieno possesso sulle nostre vite.

Una violenza dalla struttura piramidale che ha al suo apice l’eliminazione fisica delle donne ma affonda le sue radici nel concetto stesso di potere, nei modelli educativi e nei privilegi secolari intrisi dalla cultura del dominio, del possesso e della gerarchia dei ruoli.

Ci dicono che la cura sia il compito 'naturale' delle donne, e così in molte ci trasformiamo in acrobate circensi e affrontiamo la corsa ad ostacoli quotidiana per conciliare impegni di lavoro e impegni familiari, spesso

rinunciando al tempo per noi stesse. Il tempo è per le donne il bene più agognato ma anche lo strumento di ricatto dei datori di lavoro: permessi, flessibilità, smart working, straordinari, part-time, festivi, turni. Declinazioni dell’orario di lavoro richieste, imposte, minacciate, non concesse, diventano

leve per ottenere maggiore docilità e sottomissione. Per non parlare di

differenziali retributivi che causano differenziali previdenziali o di

valutazioni di performance che premiano la mera ubbidienza e la totale

disponibilità oraria, fino ad arrivare alle molestie sessuali vere e proprie che, una volta portate allo scoperto, sfociano vero e proprio mobbing ai danni di chi denuncia.

Il tutto in contesti lavorativi sempre più caratterizzati da dinamiche da

“sfruttamento” cognitivo e da una competitività sfrenata a tutto vantaggio di una

PA in piena mutazione genetica che trasforma persone in numeri e atti amministrativi in algoritmi.

L’entrata delle donne nel mercato del lavoro lungi dall’aver liberato “tempo per sé”, le costringe ad un doppio carico di lavoro, trasformandole in veri e propri ammortizzatori sociali di un welfare universale in via d’estinzione.

L’ideologia costruita sulla mitizzazione della maternità si scontra con la carenza

di servizi pubblici. Non a caso il nostro è un Paese in pieno declino demografico e

l’Ispettorato Nazionale del Lavoro certifica che nel 2022 circa 45.000 donne sono state costrette a lasciare il lavoro per dedicarsi al lavoro di cura e che la maggior

parte di queste, il 79,4%, si colloca nella fascia 29/44 anni.

I tagli e il miraggio sulle pensioni , poi, chiudono in negativo anche la fine del ciclo

lavorativo.

Questi elementi già di per sé piuttosto eloquenti, forniscono una più chiara

lettura se messi in relazione con quelli forniti dall’ Associazione per lo sviluppo del

Mezzogiorno (SVIMEZ), Mezzogiorno d’Italia per il quale la situazione è destinata

a peggiorare se dovesse passare il progetto di autonomia differenziata, con il suo portato di ulteriore scardinamento di accesso ai servizi essenziali.

Insomma, altro che festa della donne e mimose.

Vogliamo rompere la frammentazione e l’isolamento che contraddistinguono il

mondo del lavoro contemporaneo riaffermando la potenza dell’essere in comune.

Vogliamo trasformare una giornata di festa in una giornata di protesta e per questo abbiamo proclamatolo sciopero generale dell’8 marzo.

Vogliamo approfondire insieme a voi i nessi su cui si fondano la violenza economica, il regime della doppia oppressione, le responsabilità istituzionali e

raccontare la lotta femminista nella nostra città.

E lo vogliamo fare in Assemblea sindacale , dentro un luogo di lavoro come il

Tribunale: simbolo della violenza istituzionale dove spesso e volentieri i carnefici

diventano vittime e le vittime vengono passate ai raggi X.

ALLA PRESENZA DI RAPPRESENTANTI USB P.I SICILIA, DEL MOVIMENTO NON UNA DI MENO E DEL

CONSULTORIO MI CUERPO ES MIO

Durante l’Assemblea sindacale verrà presentato lo Sportello contro le molestie e le discriminazioni di genere aperto a Catania da USB in collaborazione con Rete ISIDE e il Consultorio autogestito mi cuerpo es mio.

 

USB P.I Sicilia