Cascino di Palermo: nuova sanzione per il prof. Lazio, incubo senza fine !

Palermo -

Nella giornata di domani il Prof. Lazio Antonino dovrà "scontare" la nuova sanzione disciplinare irrogata dal dirigente scolastico dell'Ipssar Cascino di Palermo.

Un'altra sospensione dal servizio con trattenuta dello stipendio per un giorno, un incubo senza fine.

Questa volta quali le gravi colpe del collega?

La prima colpa del Prof. Lazio è essersi allontanato pochi minuti dalla classe, previo affidamento degli alunni ai colleghi della classe, al fine di svolgere la sua funzione di RLS(rappresentante dei lavoratori per la sicurezza), dopo aver avuto comunicazione di una situazione di pericolo per la presenza di una cucina abusiva nell'istituto e dopo aver informato il Dirigente Scolastico, alcuni giorni prima, della presenza all'interno dell'istituto di carni, oggetto di lavorazione nelle cucine site al piano terra dell'istituto alberghiero, che non risultavano essere state acquistate dall'istituto, con grave rischio di contaminazione dei prodotti presenti nelle cucine.

La seconda colpa è aver visionato l'incartamento (possibile solo a scuola per questioni di privacy) dell'alunno disabile in vista del GLIS, nonchè aver richiesto di stampare i modelli PEI e PDF perchè la propria stampante era guasta.

Vogliamo narrare i fatti per far comprendere il clima in cui è costretto a lavorare il collega:

1) In data 29/03/2017 il Prof. Lazio Antonino, dopo aver ai sensi dell'art. 24 del regolamento d'istituto  provveduto a disporre una vigilanza temporanea da parte colleghi contitolari della classe, si allontanava dalla stessa pochi minuti perchè sollecitato dalla RSU dell'istituto, in qualità di RLS (RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA), a verificare la presenza all'interno dell'istituto di una cucina abusiva che poteva creare una situazione di pericolo imminente. Vogliamo ricordare che in qualità di RLS, qualora il Prof. Lazio si fosse rifiutato di accorrere in presenza di un pericolo immediato, sarebbe potuto incorrere in una denuncia penale. Ma continuiamo il racconto ...

Alcuni giorni prima, in data 15/03/2017, lo stesso Prof. Lazio aveva rilevato la presenza all'interno dell'istituto carni, oggetto di lavorazione nelle cucine site al piano terra dell'istituto, che non risultavano essere state acquistate dall'istituto. Dopo aver dato verbalmente ampia informazione in data 15/03/2027 al Dirigente Scolastico, in presenza del DSGA, della Rsu e del responsabile dell'ufficio acquisti, in data 16/03/2017 il professore protocollava una richiesta(n° prot. 65573) in cui auspicava una indagine accurata e chiedeva di essere informato su tutti gli sviluppi della stessa (richiesta reiterata il giorno 11/04/2017, con n. prot. 6654).  In data 29/03/2017, non avendo ricevuto informativa dal Dirigente Scolastico, in relazione ai fatti accaduti in data 15/03/2017, nel momento in cui riceveva notizia della presenza  di una cucina abusiva al sesto piano, ritenendo imminente il rischio che si potessero effettuare lavorazioni non autorizzate all'interno dell'istituto, senza che il Dirigente Scolastico ne fosse informato, per salvaguardare la sicurezza e la salute di lavoratori e degli alunni, si recava al piano sesto e chiedeva al primo collaboratore, visto che il DS non era  in istituto, l'apertura immediata della stanza per verificare che non ci fossero pericoli. Il primo collaboratore si rifiutava di aprire la stessa, affermando si trattasse di un semplice bagno, che per legge dovrebbe essere aperto al pubblico,  invitandolo a ritornare in classe. Il prof. Lazio, seguiva immediatamente l'invito del primo collaboratore ma protestava vivamente ribadendo la situazione di pericolo.

2) In data 3/04/2017, il Prof. Lazio Antonino, dopo aver ai sensi dell'art. 24 del regolamento d'istituto  provveduto a disporre una vigilanza temporanea da parte colleghi contitolari della classe e in assenza dell'alunno disabile, si recava al 5 piano prima e al 6 piano per richiedere la documentazione necessaria al fine di poter svolgere al meglio il Glis che si sarebbe tenuto in orario antimeridiano nell’aula sita al quinto piano tre giorni dopo, nonché per visionare il fascicolo del proprio alunno disabile, per stampare i modelli PEI e PDF, come da prassi all’interno dell’istituto.

Come si evince dal racconto il prof. Lazio si è attenuto alle proprie mansioni come insegnante e RLS d’istituto, seguendo alla lettera quanto previsto dal regolamento d’istituto.

La nostra preoccupazione è quella che ormai il prof. Lazio sia oggetto di una pervicace e sovrabbondante "attenzione", atta a limitare il suo ruolo di RSU/RLS eletto dai lavoratori e colpire la sua reputazione di insegnate integerrimo, amato dagli alunni e stimato dai colleghi.