Accordi Miur/Regione Sicilia(progetti por): PAGHI CHI HA SBAGLIATO, BASTA GIOCARE SULLA PELLE DEI LAVORATORI
Da mesi l’USB Sicilia è impegnata nell’arduo tentativo di sciogliere i nodi critici riguardanti i pagamenti dei docenti e del personale Ata per le attività svolte nell'ambito degli accordi Miur/Regione, meglio noti come Progetti POR siciliani.
Abbiamo denunciato la totale assenza di un “chiaro” referente politico presso l'Assessorato regionale alla Pubblica Istruzione, l'avvilente incapacità delle scuole di “pretendere” dall'Assessorato le somme dovute, le irregolarità perpetrate ai danni dei lavoratori e il silenzio complice dei sindacati concertativi, totalmente disinteressati e distanti da questa battaglia di diritto. Abbiamo messo in evidenza contraddizioni e anomalie dei soggetti coinvolti nella gestione delle attività e abbiamo posto domande a cui nessuno è stato in grado di rispondere in maniera univoca ed inequivocabile: l’Assessorato alla Pubblica Istruzione, le scuole capofila e l’Ufficio Scolastico Regionale si sono rimpallati reciproche responsabilità, costringendo così i lavoratori della scuola ad “elemosinare” ciò che spetta loro di “diritto” nel disinteresse generale che ha caratterizzato questa vicenda di “mala scuola”. Abbiamo definito scandaloso l’aberrante utilizzo di contratti parasubordinati all’interno della scuola pubblica per lo svolgimento di attività che rientrano pienamente nella normale gestione delle scuole e denunciato lo scorretto utilizzo dei fondi europei, che dovrebbero essere destinati alle particolari esigenze delle “zone depresse” e che invece sono stati usati per contenere (senza alcun risultato) i danni provocati dagli 8 miliardi di tagli voluti dal duo Gelmini-Tremonti. Abbiamo, infine, chiesto le dimissioni dell’ Assessore regionale alla Pubblica Istruzione per manifesta incapacità di gestione della complessa vicenda e perché completamente assente sotto tutti i profili possibili.
Pare proprio, però, che la drammatica opera di questo teatro dell’assurdo non sia ancora giunta a termine, non solo perché ad oggi i lavoratori non hanno ricevuto alcuna somma relativa allo svolgimento della seconda annualità e in moltissimi casi neanche il saldo della prima, ma anche perché ci arrivano segnalazioni che oltre al palese danno già abbondantemente arrecato ai lavoratori si aggiungerebbe una beffa dal sapore decisamente paradossale.
Fin dall’avvio della prima annualità, infatti, abbiamo riscontrato una palese irregolarità relativa all’applicazione di tipologie contrattuali differenti ai lavoratori coinvolti, da parte delle scuole capo-fila. Da un lato l’USB ha prontamente segnalato l’accaduto all’Assessorato, invitandolo a trasmettere una nota di chiarimento alle scuole; dall’altro ha invitato i lavoratori coinvolti a porre la questione alle rispettive scuole capo-fila perché non emergessero, in fase di rendicontazione finale dei progetti, problematiche relative ai pagamenti. Anche questa “faccenda” è stata considerata di poco conto da parte di tutti, e come nella migliore delle tradizioni illogiche e insensate a cui l’Assessorato ci ha ormai abituati, alla fine la “faccenda” è diventata un vero “problema”.
Alla fine del mese di Marzo, infatti, l’Assessorato ha inviato alle scuole “interessate” una comunicazione urgente in merito alla questione, ricordando, in premessa, che in data 28/09/2011 era stato inviato a tutte le scuole e pubblicato sul sito siciliano dei FSE un comunicato di chiarimento sul “corretto inquadramento previdenziale del contratto di collaborazione professionale” del personale e che alla data di invio della comunicazione non risultava ancora (siamo ad oltre un anno di distanza, ricordiamolo) alcuna documentazione utile per la risoluzione della suddetta criticità. La criticità consiste nella mancata apertura di posizione previdenziale INPS alla gestione separata e nel mancato pagamento dei relativi contributi previdenziali: roba di poco conto (!). L’Assessorato, quindi, “invita” le scuole a regolarizzare la posizione in tempi strettissimi, pena la decertificazione delle somme dovute e il recupero di quelle versate.
Alcune delle scuole coinvolte hanno prontamente contattato i lavoratori per metterli a conoscenza della situazione, informandoli dell'avvenuta regolarizzazione, ma allo stesso tempo hanno chiarito che dopo opportune valutazioni da effettuare in apposito tavolo tecnico con l’USR e l’Assessorato Regionale competente (Assessorato che noi definiremmo meglio in-competente e al cui “tavolo”, naturalmente, i lavoratori coinvolti non sono stati neanche invitati), stabiliranno su quali fondi imputare la spesa e sulle modalità di recupero della stessa.
Oltre al danno economico procurato e alle continue beffe subite, alla fine i lavoratori si ritrovano nella situazione assolutamente paradossale di temere di dover “rendere” la cifra relativa al pagamento dei contributi previdenziali dovuti a seguito dell’apertura della gestione separata INPS, in qualche maniera scritta tra le righe della comunicazione ricevuta dalle scuole!
Neanche questa tragicommedia è da considerarsi al momento conclusa, ma una cosa è certa: CHI SBAGLIA, PAGA (in questo caso le scuole e non i lavoratori). Ci auguriamo fortemente che USR, Assessorato e scuola capo-fila non modifichino, comodamente seduti in poltrona davanti al loro tavolo tecnico, il vecchio e collaudato proverbio.