A Catania non ci sono dormitori pubblici per le donne e gli uomini senza tetto e i senza fissa dimora
La seconda tappa -la prima era stata in Prefettura- della denuncia a cura della rete composta da associazioni, sindacati casa confederali e Asia-Usb sulla mancanza di dormitori pubblici per l’accoglienza dei senzatetto e dei senza fissa dimora a Catania si è concretizzata con una partecipata riunione/conferenza stampa nei locali di LHIVE-Prevenzione e Diritti. La rete chiede un incontro urgente con l'amministrazione comunale e contemporaneamente individua i locali dell'ospedale dismesso Ferrarotto come edificio da destinare a dormitorio pubblico.
Di seguito il dettagliato documento-denuncia diffuso durante la riunione/conferenza stampa:
"Oggi a Catania non ci sono dormitori pubblici per le donne e gli uomini senza tetto e i senza fissa dimora
Il numero dei senza tetto e dei senza fissa dimora : sono circa 100. Sono aumentati da quando hanno chiuso i dormitori e da aprile aumenteranno ancora.
Una buona parte dorme tra la stazione, piazza della repubblica, portici di piazza Europa e piazza Verga e San Berillo. La maggior parte dorme in zona Faro. Ci sono poi tanti/e immigrati/e che arrivano a Catania o senza documenti o per rinnovarli e si trovano costretti/e a dormire per strada. Tra questi molti/e richiedenti asilo in attesa di inserimento SAI.
E’ in corso un progetto per un censimento completo.
Al momento a Catania non c’è nessun dormitorio comunale destinato ai/alle senza tetto e senza fissa dimora.
L’ultimo a Nesima in via Eredia ha chiuso il 31 Gennaio : l’accoglienza era H24
E’ cambiato il progetto ed è stato trasformato in Prins Centro di emergenza per emergenze di varo tipo
Sono state modificate la destinazione e le regole di accesso e permanenza: Si può essere accolti alle 19 sino alle 7 del mattino e l’accoglienza può durare non più di 30 giorni.
-Dormitori non pubblici
-Come dormitori "privati" abbiamo la Locanda del Samaritano e lo spazio Erwin dei Gesuiti che purtroppo non https://www.instagram.com/p/DHCJpUEiWB5/avendo degli spazi adeguati per essere considerato dormitorio a lungo periodo ma per emergenza freddo chiuderà a fine Marzo.
Il dormitorio della Locanda del Samaritano ha circa trenta posti letto uomini e qualcuno per le donne. Entrambi i dormitori chiudono alle 7 del mattino per permettere l’igienizzazione e pulizia dei locali e riaprono alle 19. Le strutture, durante questo lasso di tempo, non sono presidiate da personale.
Esistono ulteriori 15 posti letto solo per le donne presso le suore di Madre Teresa di Calcutta.
Non esiste alcun dormitorio pubblico dedicato alle donne né ai nuclei familiari con figli minori.
Esiste solo lo spazio Lumière ma dedicato alle donne vittime di violenza.
Servizi diversi per i/le senza tetto e senza fissa dimora
I servizi pubblici a favore dei senza tetto e dei senza fissa dimora sono quasi inesistenti.
L’UNICO SERVIZIO PUBBLICO COMUNALE gestito da una cooperativa sociale è quello dell’Unità di strada che offre servizio sanitario e assistenza e dove è possibile accoglienza.
Solo Caritas diocesana, le suore di Madre Teresa di Calcutta, Casa della Mercede, Comunità di Sant’Egidio e Croce Rossa provvedono con servizi igienici, vitto, assistenza alla persona e assistenza sanitaria.
IL PNRR e i servizi per i senza tetto i senza fissa dimora e per le particolari fragilità sociali e abitative
Stazione di posta Misura prevista dalla Missione 5 del PNRR (Inclusione e coesione-infrastrutture sociali famiglia comunità e terzo settore) abbinata all’Housing first
Interventi che riguardano l’ambito della povertà e dell’edilizia sociale .Il finanziamento complessivo è di 450 milioni di euro
Il Piano di interventi presentato con capofila il Distretto socio sanitario 16 (Catania- Misterbianco-Motta S.Anastasia) e che coinvolge anche il Distretto socio sanitario 12 (Adrano Biancavilla Santa Maria Di Licodia) e il Distretto socio sanitario 18 (Paternò Belpasso Ragalna) ha avuto un finanziamento di 1,09 milioni di euro. La stazione di posta è un centro di servizi per l’ascolto e la valutazione dei problemi di chi viene indirizzato agli sportelli e funge anche da luogo per la residenza fittizia.
E’ gestito da Croce rossa e dalla Cooperativa sociale Il Mosaico.
Il Comune non ha ritenuto utile informare sull’avvio nè le Associazioni nè Il Sindacato.
Il progetto dell’Housing first si è bloccato per indisponibilità degli immobili individuati per la riqualificazione e il riutilizzo.
Le Informazioni e i dati sono stati forniti dalle associazioni e dalle organizzazioni che operano nell’ambito dell’emergenza sociale".
🔴 Nel video Orazio Vasta di Asia-Usb e Francesca Di Giorgio del Centro Astalli.
https://www.instagram.com/p/DHCJpUEiWB5/