USB Sicilia impegnata per i lavoratori precari della scuola

In questi giorni USB ha svolto un’intensa attività, sempre con accanto i lavoratori precari più consapevoli ed impegnati, per porre al centro dell’operato dell’USP Palermo e dell’USR Sicilia la questione dei disservizi a cui vanno incontro i lavoratori precari ogni anno in virtù di procedure farraginose e lungaggini burocratiche.

I primi risultati ottenuti sono importanti anche se insufficienti: rettifica della graduatoria regionale del personale educativo(pubblicata in versione corretta sul sito dell’USP Palermo in data 9/09/2013), azione di controllo sull’operato dell’USP Palermo in relazione alla modalità di ripartizione delle cattedre di sostegno alle singole scuole e sui criteri applicati per l’assegnazione delle ore di sostegno, uscita anticipata della circolare dell’USR Sicilia per i posti in deroga da assegnare sul sostegno al fine di poter inserire le stesse disponibilità nelle prime convocazioni di settembre.

Il nostro impegno continuerà nei prossimi giorni al fine di ottenere la:

1) Velocizzazione delle operazioni di utilizzazione ed assegnazione provvisoria nelle scuole di ogni ordine e grado per rendere disponibili tutte le cattedre e gli spezzoni orari per la prima convocazione di settembre, evitando la "comparsa" di nuove cattedre e spezzoni in seconda e terza convocazione;

2) Pubblicazione, contestualmente alle disponibilità per il sostegno, delle disponibilità per le nomine a tempo determinato relative alle classi comuni, per garantire una maggiore trasparenza nelle operazioni di attribuzione dei posti per le nomine a tempo determinato e consentire una scelta consapevole da parte degli eventuali aspiranti alla nomina;

3) Assegnazione dei posti in deroga sul sostegno nelle prime convocazione degli USP provinciali, per garantire la maggiore copertura oraria per gli alunni diversamente abili gravi e consentire ai lavoratori una scelta più ampia;

4) Inserimento degli spezzoni al di sotto delle 6 ore nelle disponibilità per la stipula di contratti a tempo determinato, attraverso un apposito accordo territoriale, allargando la platea di precari in grado di stipulare contratti (tale richiesta trova la netta contrarietà di sindacati collaborazionisti rappresentativi, che in base ad un accordo provinciale con l’amministrazione potrebbero conseguire facilmente questo obiettivo)