RSU Provincia di Palermo: procedure elettorali sbagliate ma il "doppio gioco" della Cgil e la complicità di Cisl e Uil non consentono di ottenere voto ed eleggibilità per i precari

Il 3 Marzo si è riunito il Comitato dei Garanti alla presenza di tutte le organizzazioni sindacali, dell'amministrazione e del presidente del Comitato, per discutere il ricorso presentato dall'Usb P.I. in data 27/02/2012 in relazione alle elezioni Rsu della provincia di Palermo, con il quale si chiedeva:

1) Data la mancanza di un elenco generale degli elettori valido a partire dal giorno 20 gennaio,  l'annullamento dell'intera procedura elettiva in quanto l'elenco generale degli elettori è condizione preliminare per il calcolo del numero delle Rsu ed è propedeutico non solo all'attività di verifica delle liste da parte della Commissione Elettorale, ma anche alla procedura di raccolta firme da parte delle OO.SS. per la presentazione delle liste.

2) Qualora invece l'Amministrazione ritenga corretto l'elenco degli elettori consegnato in data 8 febbraio 2012 alla Commissione elettorale e alla nostra OO.SS. in data 17 Febbraio 2012 (con la presenza dei precari dell'IPCL Cassarà), la riammissione della nostra lista e del nostro candidato in quanto nessuna differenza sussiste tra elettorato passivo ed attivo negli enti locali.

 

Nonostante l'amministrazione abbia ammesso e verbalizzato l'errore materiale iniziale e consegnato solo in data 27 febbraio(dopo più di un mese) l'elenco generale degli elettori, e nonostante l'USB abbia ricordato che nel protocollo del 14 dicembre 2011, in relazione all'art. 2 sulla scansione temporale della procedura, si legge che il 20 gennaio 2012 sarà messo "a disposizione, da parte delle Amministrazioni, dell'elenco generale alfabetico degli elettori e consegna della relativa copia a tutte le organizzazioni sindacali che ne fanno richiesta. Inizio contestuale della raccolta delle firme per la presentazione delle liste", le sigle sindacali CGIL, CISL, UIL e CSA hanno ritenuto di bocciare il nostro ricorso sia nella prima parte, sia nella seconda parte (quella in cui chiedevamo l'elettorato passivo perché nell'elenco iniziale era stato concesso l'elettorato attivo ai precari dell'Ipcl Cassarà.).  Successivamente CISL, UIL e CSA bocciavano il ricorso presentato dalla Cgil (sul quale l'USB si esprimeva a favore) in cui si chiedeva l'elettorato attivo ai precari.

 

Naturalmente non possiamo che trovare irrazionale il comportamento della Fp Cgil che prima boccia il nostro ricorso accettando la tesi della procedura elettorale giusta (nonostante l'errore materiale macroscopico) e rifiutando la richiesta di elettorato attivo e passivo dei precari, per poi presentare un ricorso in cui chiede - come già fatto precedentemente dall'USB - l'elettorato attivo dei precari, ritenendo la procedura elettorale non corretta.

 

La procedura elettorale è corretta per il ricorso dell'USB e non corretta per il ricorso della Cgil? La FP CGIL di Palermo pur di cancellare la nostra lista che candidava un precario e chiedeva il voto dei precari,  preferisce presentare un proprio ricorso in cui sostiene le tesi dell'USB che un secondo prima ha bocciato. Una vicenda pirandelliana con una spruzzatina di teatro dell'assurdo!!!

 

Chi risulta più coerente nella difesa dei lavoratori precari? La FP CGIL che pur di eliminare una lista USB boccia il ricorso in cui si chiedeva elettorato passivo ed attivo per i precari, per poi presentare un ricorso con caratteristiche simili per l'elettorato attivo, o chi come l'USB pur vedendosi bocciato il proprio ricorso dalla FP CGIL, ritiene di esprimere un giudizio favorevole a quello della FP CGIL perché come sindacato di base ha sempre sostenuto il "valore" dell'elettorato attivo e passivo dei precari?

 

Lasciamo a voi lavoratori il giudizio finale, dal nostro punto di vista il passaggio successivo sarà quello di rivolgersi al giudice del lavoro per far cessare questo grande teatro delle ipocrisie, in cui la "precarietà" come condizione esistenziale viene vilipesa e mercanteggiata per un pugno di voti.