Tavolo regionale sulla scuola siciliana: diritti, lavoro e futuro per cambiare rotta

Si è svolto oggi, presso i locali dell’Assessorato all’Istruzione e alla Formazione Professionale della Regione Sicilia, il primo incontro relativo al Tavolo Tecnico Regionale voluto dal neo assessore Nelli Scilabra.

Le principali tematiche che l’Assessore ha posto all’attenzione dei presenti hanno riguardato il concetto di “centralità” della scuola all’interno dell’assessorato, l’emanazione di linee guida relative alla “razionalizzazione” della rete scolastica regionale e di una legge sul diritto allo studio, la creazione di una anagrafe scolastica regionale, un piano triennale di investimenti riferiti all’edilizia scolastica, l’attenzione alla questione “disabilità e disagio sociale” (anche con riferimento alla dispersione scolastica, e in ottica inter-assessoriale), l’orientamento scolastico, il precariato, lo stanziamento delle somme destinati agli Istituti tecnici e professionali, al fine della loro ri-valorizzazione, per la creazione di “Poli” in grado di creare un collegamento fra scuola, formazione di qualità e mondo del lavoro.    

La convocazione dell' USB, per la quale hanno partecipato Luigi del Prete e Loredana Puccio, al Tavolo Tecnico Regionale sulla Scuola, rappresenta il riconoscimento dell'impegno del nostro sindacato a livello regionale e provinciale per la difesa dei diritti dei lavoratori della scuola. Il nostro intervento ha voluto porre al centro della discussione i nodi fondamentali che hanno contraddistinto le battaglie di questi ultimi due anni: gli accordi Miur-Regione (salva-precari regionale), la necessità di uscire dalle logiche clientelari di gestione dei Licei Artistici Regionali, la separazione del concetto di scuola da quello di "razionalizzazione" che nel corso degli ultimi anni ha determinato soltanto tagli al personale e alla qualità del servizio, la necessità di un impegno concreto sull'edilizia scolastica, un intervento fattivo in tema di precariato e di assistenza agli alunni diversamente abili.

In relazione al pagamento dei Progetti Por regionali (ricordiamo che a distanza di due anni dal termine di questa esperienza di "mala scuola" tantissimi colleghi non hanno ricevuto le somme loro spettanti e che questo problema pare essere stato rimosso da tutti) e alle modalità di gestione dei Licei Artistici Regionali (in particolare la gestione del Liceo Artistico di Bagheria che nella formazione delle graduatorie interne ha “attribuito” in autonomia “abilitazioni” a coloro che non erano in possesso delle stesse) l'Assessore si è impegnato ad intervenire quanto prima per porre fine alle attese dei lavoratori e garantire trasparenza nel reclutamento e nella gestione del personale dei Licei Artistici Regionali.

La nostra Organizzazione Sindacale ha gradito lo sforzo di consultazione allargata da parte dell'assessorato e il tentativo di dare la necessaria importanza alla questione scuola che in questa regione è stata trattata solo marginalmente dagli assessori precedenti (occupati solo in materia di formazione), ma abbiamo fatto rilevare all'Assessore le difficoltà a cui andrà incontro soprattutto in relazione alle resistenze corporative politico-istituzionali e dei sindacati concertativi, che hanno costruito in questi anni veri e propri feudi di co-gestione del potere.

Abbiamo invitato l'Assessore a svolgere un'azione di pressione sul governo nazionale in relazione agli organici, con particolare attenzione al sostegno agli alunni diversamente abili, valutando la possibilità di interventi diretti della Regione per garantire loro il diritto allo studio (apprezzabile che la prima sotto-commissione tematica da attivare a livello provinciale riguardi espressamente “disabilità e disagio sociale”).

In relazione alla questione precariato abbiamo evidenziato come questo annoso problema debba essere affrontato a livello nazionale, immettendo in ruolo il personale precario che da anni opera nella scuola, mentre va valutato, a nostro avviso, con estrema attenzione l'utilizzo del personale docente precario nell'ambito della formazione professionale (prima di esprimerci attendiamo, naturalmente, i dettagli relativi alla proposta) sia in relazione alle tipologie contrattuali utilizzate in tale settore, sia in relazione al fatto che riteniamo che il personale della scuola debba essere stabilizzato nella scuola e non in altri settori, per quanto “affini”.

Sulla questione "legge regionale sul diritto allo studio" riteniamo importante la realizzazione di una legge che abbia al centro studenti, famiglie e lavoratori della scuola, ma vogliamo che questa legge abbia una ricaduta concreta sulla realtà della popolazione scolastica, non limitandosi ad essere semplice elemento normativo che, come accade in altre regioni del sud Italia, non riesce ad incidere sulle esistenze di coloro che vivono e "fanno" scuola.