Disagio giovanile? Dispersione scolastica? Sostegno negato? La soluzione siciliana: meno istituzioni scolastiche.

 

Con la circolare n.28 del 5 ottobre 2011 il dipartimento istruzione e formazione professionale dell'assessorato regionale ha avviato l'iter per il dimensionamento e la razionalizzazione della rete scolastica che dovrà concludersi entro il 31 dicembre 2011.

Ancora una volta il mondo della scuola è associato alle parole dimensionamento (RIDUZIONE) e razionalizzazione (TAGLI), con un articolato linguistico e burocratico che si rende chiaro nella parte finale della circolare: "Le operazioni e gli interventi di dimensionamento così come specificati nella circolare n. 316 del 9/11/1994 del Ministero della Pubblica Istruzione consistono in:

 

a) Istituzione, aggregazione, fusione, soppressione e sdoppiamento di Istituzioni Scolastiche autonome; istituzione, cambi di aggregazione o soppressione di sezioni staccate e plessi;

b)     Istituzione, soppressione di indirizzi di studio e relative opzioni.

 

Differentemente da alcuni sindacati concertativi(Flc Cgil Sicilia) che affermano si tratti "di un evento di estrema importanza per migliorare l'offerta formativa e la rete scolastica e garantire il diritto allo studio ai bambini e agli studenti siciliani", noi dell'Usb Scuola non riusciamo a comprendere in che modo si possano affrontare i nodi critici della scuola siciliana (diritto allo studio, disagio giovanile, dispersione scolastica, questione delle periferie, disabilità violata, edilizia scolastica, classi pollaio) attraverso aggregazioni, fusioni e soppressioni di istituzioni scolastiche.

In Sicilia abbiamo un bisogno enorme di più edifici, più scelta, più tempo scuola e più giustizia sociale, interventi che vengano incontro ai bisogni quotidiani e reali di insegnanti, studenti e famiglie. La scuola non può continuare ad essere oggetto dell'azione di "taglio e cucito" di burocrati lontani dalla scuola, di sindacati amici che collaborano alla distruzione dell'istruzione pubblica statale e di politici che utilizzano la scuola come bacino clientelare.

Vigileremo sull'operato dell' Assessorato Regionale all'istruzione, ci opporremo con forza all'azione di "dimensionamento" scolastico che ha come unico obiettivo  fare cassa sul "bene comune" scuola.